Le ecografie in gravidanza
Il Servizio Sanitario “offre” tre ecografie alle donne in attesa, una per trimestre. Nel primo trimestre si procede all’individuazione della camera gestazionale intrauterina, del sacco vitellino e dell’embrione con battito cardiaco pulsante, un momento molto emozionante per la gestante. Permette, inoltre, di datare la gravidanza valutando accuratamente la crescita fetale. Nel secondo trimestre, tra la 19. e la 22. settimana, l’ecografia serve a esaminare l’anatomia del feto ed eventuali malformazioni congenite. La sensibilità dello screening ecografico delle malformazioni è ad oggi limitata, e varia in base agli organi o apparati indagati, alla competenza dell’operatore, alle apparecchiature impiegate. L’indagine ecografica del terzo trimestre monitora la crescita fetale, la quantità di liquido amniotico e la localizzazione placentare.
Quali differenze tra ecografia bidimensionale ed ecografia 3D/4D?
L’ecografia bidimensionale (2D) è la metodica elettiva in gravidanza, in quanto è ampiamente diffusa e ha un basso costo. L’ecografia tridimensionale (3D statica e 4D dinamica) consente un approfondimento della conoscenza dell’anatomia e delle eventuali patologie degli organi o apparati. Con questa metodica si acquisiscono dei volumi che possono essere sezionati, ruotati e manipolati, consentendo delle prospettive di visualizzazione difficilmente ottenibili con la tecnica convenzionale 2D.
Vantaggi e controindicazioni
Quando si sospetta una patologia fetale, lo studio 3D è particolarmente utile nello studio dell’encefalo, dello scheletro e del cuore. Quindi abbiamo un’aggiunta di informazioni dettagliate dell’organo da esplorare. Aiuta a valutare lo stato di benessere, a rilevare che il feto sbadiglia, tira fuori la lingua, si tocca e tocca l’ambiente circostante, fa le smorfie dopo l’ingestione di liquido amniotico, apre talvolta gli occhi, risponde agli stimoli sonori e risponde agli stimoli manuali, salta, sorride. La visualizzazione del viso fetale a colori imprime una forte emozione alla gestante e al partner e risulta affascinante anche per noi ecografisti. Non ci sono controindicazioni all’uso del 3D e 4D perché si utilizzano ultrasuoni che sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent’anni e non sono stati riportati effetti dannosi, nemmeno a lungo termine, sul feto.
Periodo della gravidanza in cui eseguire l’ecografia 3D/4D
In ogni epoca della gravidanza ma particolarmente utile nell’esame del secondo trimestre, nella “morfologica”.